Monsignor Sélim Sayegh è vicario generale del Patriarcato di Gerusalemme. Ha accolto il giornale France Catholique nel centro Notre-Dame-de-la-Paix da lui fondato a sud di Amman. Ecco di seguito un estratto del colloquio avuto con il giornale:
D: Melchiti, Maroniti, Caldei, Armeni, Siriaci… Come vivono i cattolici di Giordania la diversità dei riti?
Mons. Sélim Sayegh: I cattolici generalmente pregano nella chiesa più vicina a casa. È normale che un latino si rechi in una chiesa melchita e viceversa! Sono tutti consapevoli di condividere la stessa fede, nonostante i riti siano diversi. Sappiamo anche di ortodossi che vengono a pregare da noi perché la liturgia è svolta in arabo e i fedeli partecipano attivamente!
D: Tra le chiese del paese è molto presente la devozione alla Vergine Maria. Che tipo di relazione avete con lei?
Mons. S. : È vero, i giordani, come tutta la cristianità in Oriente, sono molto attaccati alla Santa Vergine. Come preti cerchiamo di divulgare la preghiera del rosario perché è una devozione molto concreta, che permette al credente di entrare nella vita di Gesù e di Maria. Conosciamo anche degli ortodossi che pregano il rosario cattolico quotidianamente! Questa devozione permette di prendere coscienza di un elemento capitale della fede cattolica: quando chiediamo cinquanta volte al giorno alla Santa Vergine di pregare per noi «adesso e nell’ora della nostra morte», prendiamo coscienza che questa «ora della nostra morte» è l’ora più importante della nostra vita. Inoltre, diciamo ai fedeli che devono pregare il rosario con fede, convinzione, tranquillità e pace perché all’ora della loro morte, la Santa Vergine sarà al loro fianco. È la ragione per cui ho sempre un rosario in più in tasca, per poterlo dare a chiunque non ce l’abbia con sé!
D: Le chiese giordane annoverano numerosissime rappresentazioni del Sacro Cuore…
Mons S.: Anche questa è una devozione che noi preti giordani cerchiamo di diffondere nella popolazione. La nostra missione apostolica non li limita a dire messa: dobbiamo riuscire a toccare le persone per mezzo di quello che parla alla loro pietà. Il rosario tocca in questo modo le persone e così è anche per il Sacro Cuore che ricorda che il Cristo è un essere vivente. Nella nostra parrocchia, siamo stati i testimoni dell’attaccamento dei fedeli a questa devozione: il parroco celebra una messa tutti i primi venerdì del mese, dalle undici a mezzogiorno, per onorare la richiesta di Gesù a santa Margherita Maria. All’inizio erano solo una quindicina di fedeli, ora sono diventati 90!
Constantin de Vergennes
4 maggio, 2023
https://www.france-catholique.fr/Chretiens-d-Europe-revenez-a-la-foi.html