Il primo gennaio la Chiesa festeggia Maria come Madre di Dio. È una festa maggiore che rinvia al concilio di Efeso del 431, uno dei più importanti nella storia della Chiesa.
«Maria di Nazareth,» «Santa Vergine», «Vergine Maria» o ancora «Madonna»… Maria detiene molti titoli. Durante la solennità del primo gennaio è designata come Maria «madre di Dio». Un’appellazione che siamo abituati a sentire con la preghiera dell’Ave Maria ma che inizialmente ha provocato un acceso dibattito teologico.
La polemica nacque nel 4258 con Nestorius, il patriarca di Costantinopoli. Mentre numerosi cristiani e teologi avevano già adottato questo nome, lui si rifiutava di chiamarle la Vergine Maria «Madre di Dio» perché, secondo lui, Maria poteva essere solo la madre dell’uomo Gesù. Insisteva sulla coesistenza nel Cristo di due nature distinte, una umana e una divina, e riteneva che Maria dovesse essere chiamata Christotokos, «Madre del Cristo». Dall’altra parte, Cirillo di Alessandria difendeva l’unità delle due nature del Cristo e la credenza comune dei cristiani nella sua divinità.
L’imperatore Teodosio mise fine alla questione nel 431 convocando ad Efeso il III concilio ecumenico che riunì i vescovi di tutte le province. Si dibatté se Gesù fosse contemporaneamente di natura umana e divina e se, in quel caso, Maria dovesse essere chiamata «Madre di Dio». Il concilio di Efeso finalmente confermò il titolo di «Theotokos» (parola di origine greca che significa «che ha partorito Dio») permettendo di riconoscere ufficialmente la maternità divina di Maria. Il Cristo è contemporaneamente uomo e Dio, una unione che è fondata sul mistero dell’Incarnazione, il mistero di Dio che ha preso carne. È così che il concilio di Efeso aprì la via ad un vero culto mariano nella Chiesa.
Nel 1931, in occasione del quindicesimo centenario del concilio di Efeso, papa Pio XI promosse una solennità universale in onore della Maternità divina di Maria, fissata l’11 ottobre.
Dopo il Vaticano II la festa è stata spostata al primo gennaio e da allora si intitola Solennità di Maria Santissima, Madre di Dio, chiude l’ottava di Natale, otto giorni dopo la Natività del Signore, coincidendo con la Giornata mondiale della pace promossa da papa san Giovanni Paolo II e sostituisce la festa della circoncisione di Gesù, celebrata otto giorni dopo la sua nascita in conformità al rito ebraico.