Per la prima volta, la Chiesa cattolica ha riconosciuto i “frutti spirituali” di Medjugorje (1), ma senza pronunciarsi sul “carattere soprannaturale” delle apparizioni.
Non c'è luogo più controverso per le “apparizioni mariane” di Medjugorje, in Bosnia-Erzegovina, dove i fenomeni si susseguono dal 1981, con molteplici presunti messaggi da parte della Vergine Maria.
Cauto fino a questo momento, il Vaticano, che ha tuttavia autorizzato il culto e i pellegrinaggi cattolici – un milione di visitatori all'anno –, ha ora compiuto un notevole passo avanti: senza riconoscere il “carattere soprannaturale” delle apparizioni, la Chiesa cattolica ha riconosciuto per la prima volta la validità pastorale dei “frutti spirituali” osservati tra i fedeli, come anche la coerenza teologica della maggior parte dei “messaggi” attribuiti alla Vergine Maria.
È a tal punto così che la Santa Sede ha comunicato numerosi estratti nel documento pubblicato giovedì 19 settembre. Intitolato “La Regina della Pace: Nota sull'esperienza spirituale legata a Medjugorje”, è stato avallato da Papa Francesco e firmato dal Prefetto della Dottrina della Fede, il cardinale Victor Manuel Fernández.
(1)A Medjugorje, una parrocchia cattolica nella municipalità di Čitluk, in Bosnia-Herzegovina, la Vergine Maria è apparsa a sei Croati dell'Erzegovina dal 24 giugno 1981