Quando ero incinta del nostro primo figlio, un esame del sangue verso la 13ma settimana ha mostrato che il nostro bambino aveva 9 possibilità su 10 di avere la sindrome di Down. La prima e apparentemente unica "opzione" offerta dal consulente genetico è stata l'aborto. Dopo aver gridato al consulente di non dirlo mai più e aver afferrato la mano di mio marito, ho guardato mia madre, che era venuta con noi all'appuntamento, e ho chiesto: "Cosa facciamo?" Lei ha risposto: "Preghiamo e basta".
È importante sottolineare che non conoscevamo la sindrome di Down e ci affidavamo alle informazioni fornite dal consulente, che descriveva un triste futuro per il nostro bambino, con terribili condizioni di salute e statistiche che, ora che ne sappiamo di più, non rappresentano in modo corretto ciò che potrà avere ogni persona affetta dalla sindrome di Down.
La mia ginecologa deve aver pensato che fossi pazza quando le ho detto che non pensavo che il nostro bambino avesse la sindrome di Down e che il test era sbagliato. Lei sorrideva e annuiva, non mostrandosi né d'accordo né in disaccordo con la mia sensazione.
Un giorno, mentre scorrevo Facebook, un amico ha condiviso un post sulla Beata Vergine Maria che spiegava il potere del Santo Rosario nelle nostre richieste a Dio. Prima di allora avevo recitato il Rosario solo una volta, nella nostra parrocchia durante una processione in occasione di una festa mariana. Dopo aver visto quel post, mio marito ed io abbiamo iniziato a recitare il Rosario ogni giorno. Abbiamo pregato che si facesse la volontà di Dio, e che se era la Sua volontà potesse risparmiare al nostro bambino le terribili condizioni di cui ci aveva parlato il consulente.
Ho anche fatto ricerche su cosa comportava l'aborto. Sebbene non lo abbiamo mai preso in considerazione, qualcosa mi ha portata a informarmi. I metodi terrificanti di cui sono venuta a conoscenza mi hanno fatto modificare completamente la mia opinione precedente per la quale "a una donna non dovrebbe essere detto cosa fare con il suo corpo", e sono diventata irrevocabilmente pro-vita.
Ho anche iniziato a indossare la medaglia miracolosa e a ripetere la preghiera: "O Maria, concepita senza peccato, prega per noi che ricorriamo a te".
E ora passiamo al giorno in cui è nato il nostro bambino. Urlando forte dal primo respiro, il nostro piccolo amore non aveva la sindrome di Down. Il nostro pediatra ha fatto esaminare tutti i cromosomi e la mia ginecologa non ci ha fornito una ragione per l'imprecisione del test. La mia sensazione si era rivelata corretta.
"Benedetta la crisi che ti ha fatto crescere, la caduta che ti ha fatto guardare al cielo, il problema che ti ha fatto cercare Dio" - S. Pio da Pietrelcina