3 settembre – San Gregorio il Grande, papa, dottore della Chiesa († 604) – Consacrazione della Germania al Cuore Immacolato di Maria(1954)

La devozione a Maria è iscritta nell’anima di ogni maronita

CC BY-SA 4.0/FOSS-the-world
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Padre Godard SJ, missionario in Libano nel XIX secolo, ha scritto : « Il Libano è il solo Paese del mondo ad aver meritato, per la sua bellezza e il suo fascino, questo paragone con Maria, la piu’ raggiante di tutte le creature ».

La Madonna, o Adra (Vergine) come viene affettuosamente chiamata, è spesso sulle labbra dei Maroniti : prima o dopo la celebrazione della Divina Liturgia, i suoi fedeli hanno l’abitudine di venerare la sua icona e di recitare il Ziah-al-Adra, un inno tradizionale che l’onora in quanto Madre di Dio. Il rosario e le litanie sono recitate fedelmente.

Ma da dove viene questa devozione e perché è cosi‘ ancorata nella nostra spiritualità ? Presso tutti i maroniti, Maria era al centro della spiritualità.

San Charbel, eremita e sacerdote angelico, amava profondamente la Vergine. A 23 anni, lasciò segretamente casa sua per diventare monaco, senza nemmeno salutare sua madre che lo amava tanto. Charbel scelse di abitare la casa di Dio per compiere l’opera di suo Padre. Maria divenne sua Madre nel momento in cui lasciò tutto per servire Dio. In quanto monaco ed eremita, pregava il rosario tutti i giorni, e la semplice menzione del nome di Maria gli riscaldava il cuore. Consolava i malati e i morenti dicendo : « Non sei quindi dunque il bambino amato della Madre Immacolata ? »

Vediamo una devozione simile nel cammino della religiosa Rafga. Avendo perso sua madre da giovanissima, la Vergine divenne sua madre e guida in ogni cosa. Rafga imito’ l’obbedienza e il sacrificio di Maria durante la sua vita. Con il salmista, poteva dire : « Trovo piacere nel fare la tua volontà, o mio Dio, la tua legge è in fondo al mio cuore » (Salmo 40,8). Come Maria, ella è ospitata fedelmente ai piedi della croce di Cristo, soffrendo di mal di testa costanti, di cecità e di paralisi per quasi 30 anni.

La spiritualità di san Nahmetallah si è costruita ugualmente sul suo amore per Gesù e sulla devozione alla Santa Madre. I suoi fratelli monaci lo osservavano spesso mentre pregava il rosario inginocchiato nella cappella, totalmente assorto nella meditazione.

Dai primi secoli della Chiesa, i cristiani cercano di imitare le guide spirituali nel loro cammino con Gesu’. San Paolo diceva ai Corinzi : « Siate miei imitatori, come io lo sono di Gesù Cristo » (1 Co 11,1). Se San Paolo è degno di essere imitato, quanto di piu’ lo è Maria, che ha portato e cresciuto Gesu’ ?

Joseph Boulos, 24 giugno 2023  

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