1939: il polacco padre Massimiliano Kolbe (1894-1941) viene confermato Guardiano di Niepokalanow in Polonia (1) dal Capitolo provinciale di Cracovia (23-25 agosto). Insieme a trentasei confratelli, viene arrestato dalle truppe tedesche il 19 settembre 1939, imprigionato successivamente nei campi di concentramento di Lamsdorf (Lambinowice), Amtitz (Gebice) e Ostrzeszow, e rilasciato l'8 dicembre.
1940: su richiesta di padre Massimiliano, le autorità tedesche autorizzano la stampa di un numero unico della rivista City (dicembre-gennaio 1940-41; tiratura 120.000 copie), esclusivamente per la zona di Varsavia.
1941: il 17 febbraio, padre Massimiliano e altri quattro sacerdoti vengono arrestati dalla Gestapo e rinchiusi nella prigione di Varsavia. Il 28 maggio, su un treno carico di prigionieri, padre Massimiliano arriva al campo di concentramento di Oswiecim (Auschwitz) e riceve il numero 16670.
Nei mesi di luglio e agosto, come rappresaglia per l'evasione di un prigioniero, una dozzina di detenuti, tra cui padre Maximilien che aveva volontariamente preso il posto di François Gajowniczek, furono rinchiusi nel bunker sotterraneo del blocco 14 e condannati a morire di fame e di sete. Il 14 agosto, il padre Kolbe, ultimo sopravvissuto, dopo aver assistito i compagni nella loro agonia, fu ucciso con un'iniezione di acido nel braccio sinistro. Il giorno successivo, 15 agosto, Assunzione di Maria, il suo corpo viene bruciato in uno dei forni crematori del campo.
1971: Il 17 ottobre, nella Basilica di San Pietro, Papa Paolo VI proclama Padre Massimiliano Kolbe beato;
1982: canonizzazione il 10 ottobre a Roma da parte di Papa Giovanni Paolo II
Padre Massimiliano Kolbe fondò la Città dell'Immacolata il 16 ottobre 1917 a Roma e qualche anno dopo aprì un centro in Polonia a Niepokalanow