21 maggio – Francia, Arras: Nostra Signora di Ardents (1105)

La carne nata da Maria è il pane disceso dal Cielo

Non si può contemplare Maria senza essere attratti dal Cristo e non si può guardare il Cristo senza scorgere immediatamente la presenza di Maria. Tra la Madre e il Figlio, che ha generato nel suo ventre per opera dello Spirito Santo, sussiste un legame indissolubile che cogliamo misterioamente nel sacramento dell’Eucaristia, come i Padri della Chiesa e i teologi hanno evidenziato sin dai primi secoli.

«La carne nata da Maria, scaturita dallo Spirito Santo, è il pane disceso dal Cielo,» dichiara sant’Ilario di Poitiers, mentre nel Sacramentario Bergomense del IX secolo leggiamo: «Il suo seno ha fatto maturare un frutto, un pane ci ha colmati del dono angelico. Maria ha reso alla salvezza ciò che Eva per sua colpa aveva distrutto.» San Pietro Damien osserva poi: «Questo corpo che la beata Vergine Maria ha generato e nutrito nel suo seno con sollecitudine materna, quel corpo, dicevo, quello e non altri, lo riceviamo ora dal santo altare e ne beviamo il sangue come sacramento della nostra redenzione. Ecco ciò in cui crede la fede cattolica, ciò che la santa Chiesa insegna con fedeltà.»

Il legame della Vergine santa con il Figlio, agnello immolato che toglie i peccati del mondo, si estende alla Chiesa, corpo mistico del Cristo. Maria, osserva san Giovanni Paolo II, «donna eucaristica» in tutta la sua esistenza e la Chiesa, che la considera un modello, «è chiamata ad imitarla anche nel suo rapporto con questo Mistero santissimo.»

In questa ottica, si capisce meglio perché a Lourdes al culto della beata Vergine Maria è associato un richiamo forte e costante all’Eucaristia per mezzo delle celebrazioni eucaristiche quotidiane, dell’adorazione del Santissimo Sacramento e la benedizione dei malati che costituisce uno dei tempi più forti della visita dei pellegrini alla grotta di Massabielle.

I missionari della Santa eucaristia 

Messaggio per la XVI Giornata mondiale del malato 

Articolo tratto dal mensile Brasier Eucharistique n°176,  dell’11 gennaio 2008, pag. 19 (1)

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