10 dicembre - Traslazione della Santa Casa di Loreto (1294)

Nostra Signora dell'Orologio

CC0/wikimedia
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Seconda città irachena per grandezza dopo la capitale Baghdad, Mosul - l'antica Ninive - è attraversata  dal Tigri, il grande fiume che delimita gran parte della Mesopotamia. La città era destinata a essere distrutta a causa dell'empietà dei suoi abitanti, ma questi, colpiti dall'appello alla conversione del profeta Giona (uscito dalla balena), decisero di pentirsi.

Ventotto secoli dopo, gli abitanti del 2014 non furono così fortunati. Occupata e divenuta capitale dello Stato Islamico, svuotata dei suoi abitanti cristiani e yezidi, la città è stata poi bombardata e quasi interamente distrutta dalla coalizione occidentale guidata dagli Stati Uniti.

Nel centro della città si trova la chiesa della Madonna dell’Orologio, annessa all'omonimo convento domenicano, conosciuto localmente anche come Al-Saa'a. Questo nome sorprendente deriva dall'orologio che orna il campanile della chiesa e che risale al 1882. Finanziato dall'imperatrice Eugenia de Montijo, moglie di Napoleone III, l'orologio ha dato il nome al quartiere.

Fin dall'inizio, il convento aveva tre dimensioni: religiosa, culturale e sociale. Il convento era costituto da una chiesa, un seminario, una scuola per ragazzi e una per ragazze, un ospedale e, più tardi, una scuola per insegnanti. Il convento è stato anche sede della prima tipografia moderna in Mesopotamia, con i domenicani che hanno pubblicato la prima versione araba della Bibbia e il primo libro di grammatica curda. 

Dopo i saccheggi, le razzie e distruzioni compiuti dallo Stato Islamico, abbiamo dovuto pensare alla ricostruzione. Nel marzo 2020, l'UNESCO ha avviato la fase preparatoria della ricostruzione in stretta collaborazione con l'Ordine domenicano e le autorità irachene, seguita dalla fase attiva a partire dal marzo 2022.

L'accento è stato posto sull'orologio, ma la chiesa è effettivamente dedicata alla Vergine Maria, onorata sia dai cristiani di Mosul che dai loro vicini musulmani. È Lei che detta il ritmo ed è a Lei che affidiamo il futuro dei cristiani dell'Iraq.

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