L’amore redentore del Cristo sostiene la fedeltà di quelli che hanno ricevuto, come la Vergine sovrana, il dono dell’amore indiviso. «Non è possibile separare la purezza, che è amore, dall’essenza della nostra fede, che è carità, sussulto d’amore senza sosta rinnovato per Dio» (san Josemaria, Amici di Dio, §186). La castità, nei differenti stati di vita, rende più visibile l’immagine del Cristo, della Chiesa e del Regno definitivo dei cieli. Santità e verginità s’ abbracciano nel cuore femminile di Maria, chiave di volta della Città celeste
La santità di Maria, tesoro di carità verso Dio e il prossimo, è associata alla verginità, dono di sè esclusivo in vista dell’Incarnazione del Verbo. La Madonna riunisce le due prerogative in un grado «eminente e singolare» (Concilio Vaticano II, Lumen Gentium, §63). La pienezza di grazia di Maria è un dato imprescrittibile di fede ; di più, la sua verginità, primizia della Nuova Alleanza, è professata negli antichi simboli.
La Liturgia lo attesta: santa perché, tra gli eletti, lei è stata «la sola ad essere innalzata al di sotto di Dio» (san Pier Damiani, Inno per l’Assunzione) ; Vergine, perché «non s’è mai trovato un precedente, né in futuro ci sarà una sua pari» (Caelius Sedulius, canto pasquale 2, 69). Se la santità della Madonna è onorata da numerose festività, la sua verginità è maggiormente valorizzata, tra l’altro, nella Presentazione del Signore (Santa Sede, La pietà popolare, §122).
Don Fernandes