La devozione del rosario, già in uso presso i Cistercensi dal XII secolo, si sviluppò per influsso domenicano tra XIII e XV secolo. Secondo la tradizione, S. Domenico di Guzmán, fondatore dell’ordine domenicano, ebbe dalla Vergine, durante varie apparizioni, il dono del rosari, per convertire i peccatori. Chiese allora ai suoi frati di portare una corona di rosario alla cinta. Varie rappresentazioni artistiche mostrano allora La Madonna che dona il rosario a s. Domenico. Lo slancio della pietà mariana fu anche legato alla grande peste del 1348. Nel secolo seguente nacque il nome di rosario. Rosario viene dal latino rosarium e designa un serto di rose,con cui si coronava la Madonna (la rosa è simbolo mariano).
Nel Xv secolo, il certosino Dominique de Prusse inventò e propose ai fedeli una forma di salterio mariano con sole 50 Ave Maria, ognuna seguita da una “clausola”. Per clausola s’intendeva piccole aggiunte, inserite dopo il nome di Gesù come ausilio alla meditazione del mistero in corso. Viene così approfondito il doppio principio del rosario: unione della Vergine Maria e di Cristo. Il domenicano Alain de la Roche (1428-1478), vero apostolo del rosario, fece un gran lavoro di promozione del Salterio mariano, con la predicazione e con le confraternite del rosario da lui fondate, e che ebbero immenso successo fino in Italia e in tutta l’Europa occidentale. A quest’epoca si aggiungeva il nome de «Chapelet de la Bienheureuse Vierge Marie » .
Poco più tardi, il domenicano Alberto Castellano (1450-1523) semplificò il rosario; scelse 15 passi evangelicì per la meditazione, e aggiunse una breve preghiera della fin del!l’Ave Maria.
Isabelle Rolland
Nel libretto Le rosaire présent du Ciel et chemin de sainteté (Il rosario dono del Cielo e via di santità).