Attraverso il seno verginale di Maria, Dio può unirsi all’uomo

«Il Verbo si fece carne» non significa che la natura divina sia stata cambiata in carne, bensì che il Verbo ha preso la carne nell’unità di una sola persona; e con la parola carne, si deve annoverare l’interezza dell’uomo al quale il Figlio di Dio si è unito nel ventre di una vergine fecondata dallo Spirito Santo e rimasta sempre vergine. Un’unione così intima che colui che il Padre genera dalla propria essenza prima del tempo è, nel tempo, nato da un ventre verginale.

Non avremmo potuto essere liberati dalla morte eterna se non si fosse fatto umile e non si fosse abbassato alla nostra condizione, colui che rimaneva onnipotente nella sua.

Ecco perché Nostro-Signore Gesù-Cristo, nascendo uomo senza mai smettere di essere Dio, ha realizzato in sé le primizie di una nuova creazione e ha dato al genere umano un principio spirituale che assomiglia alla sua nascita: per abolire la contaminazione della generazione della carne, era necessaria un’origine esente da ogni peccato, a essi ai quali è detto « non da sangue, né da volere di carne, né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati» (Gv 1,13).

Quale mente potrebbe comprendere questo mistero, quale lingua celebrare tale atto di grazia?

L’iniquità ritrova l’innocenza, il rinnovamento sostituisce la vetustà, gli stranieri ricevono l’adozione e quelli che non erano chiamati hanno diritto all’eredità.

Gli empi diventano giusti, gli avari benevoli, i debosciati casti, gli uomini terreni si trasformano in uomini celesti.

Che cos’è questa metamorfosi se non l’opera della mano destra dell’Altissimo (Sal 76,11)?

San Leone Magno, 7o sermone di Natale 1-2, Sources Chrétiennes 22 par J. LECLERCQ, Cerf, Paris, 1947, p. 139-141

E anche: Enciclopedia Mariana