Mentre il sangue scorre in Siria da quasi sette anni, l’olio della Vergine Maria di Soufanieh continua a colare a Damasco, capitale siriana, da oltre 35 anni. Nel novembre 1982, in un quartiere a nord di Damasco, un’icona della Vergine con Bambino (riproduzione della Madonna di Kazan) ha iniziato a essudare olio profumato. L’olio è apparso per la prima volta sulle mani di una giovane sposa, Myrna Nazzour, il 22 novembre di quell’anno. Da allora, l’immagine continua a essudare olio…
«Quanto è accaduto a Soufanieh è per l’Oriente un faro potente, destinato a correggere il cammino di un’umanità che, a causa dei progressi scientifici, è diventata di un’arroganza tale da sembrare che abbia perso il giusto orientamento», ha affermato Zakka Iwaz, il Patriarca siriaco ortodosso di Antiochia. «È in questo Paese arabo che Gesù e la Vergine Maria hanno scelto per la prima volta di inviarci dei messaggi universali, spirituali, cristiani e umani in lingua araba, affinché i cristiani approfondissero la propria fede, in quest’Oriente arabo e musulmano.»
Quanto accaduto a Soufanieh ha oggi un significato molto particolare, in quest’Oriente a maggioranza musulmana e in questa Siria a ferro e fuoco da marzo 2011. Come ripete instancabilmente Myrna: «Il Signore ha fatto irruzione nella mia vita […] Mi ha chiesto di pregare affinché si compia la sua volontà, poiché una nuova luce sgorgherà dall’Oriente e noi dobbiamo essere testimoni di questa luce.»
Tradotto dal francese. Fonte: Aleteia