Khristian Briones, giovane cileno, è diventato tossicodipendente in prigione, prima di essere salvato dal Rosario [cfr. UMM del 20 gennaio].
Purtroppo, qualche tempo dopo essere uscito di prigione ricade nella trappola della droga. Tuttavia, un giorno offre una sigaretta a qualcuno che per ringraziarlo gli risponde: «Che Dio ti benedica!» Una frase, un incoraggiamento che lo ha convinto a tornare sulla retta via. «Ho pianto, ho pregato e mi sono aggrappato al Rosario, ho ricominciato a praticare la mia fede», sottolinea Khristian Briones.
Testimonia inoltre: «Ho fede che Dio esista e che la Madonna sia con noi, e che possa cambiarti. La Vergine mi ha impedito di morire, mi ha aiutato ad andare avanti […]. Dio lavora su di me perché io diventi un cristiano migliore.» Khristian Briones vuole condividere un messaggio di speranza con i prigionieri, attraverso «un atelier del rosario circa quattro volte a settimana, con la catechesi e la messa incluse». Il giovane progetta pure di avviare una fondazione di riabilitazione e di reintegrazione per i prigionieri. L’ex prigioniero è certo che «con la preghiera, l’obiettivo può essere centrato».