21 luglio – Svizzera: Nostra Signora di Einsiedeln

Pregare Maria con l’Ave Maria significa offrirle delle rose

La pratica del Rosario risale all’XI secolo, nell’epoca in cui i religiosi analfabeti recitavano Padre Nostro e Ave Maria al posto della liturgia. Quei monaci che non sapevano leggere recitavano 150 Ave Maria, in riferimento ai 150 salmi: era il Salterio di Maria. Nel XV secolo, il dominicano Alain de la Roche diffonde la recita del Rosario. Il rosario dei cattolici, composto da grani raggruppati in cinque decine, è l’oggetto che serve per la recita del Rosario, che comprende i misteri gaudiosi, luminosi, dolorosi e gloriosi. 

Dal latino rosārium, "rosaio", in cui le preghiere formano come una "corona" (nell'accezione latina di corōna, ovvero ghirlanda) di rose offerte alla Madonna. La parola “rosario” nasce dall’amor cortese e il termine “rosarium” designava la raccolta di poemi che un cavaliere dedicava alla sua dama. Pregare Maria con l’Ave Maria significa offrirle delle rose, mentre si medita il Vangelo con lei.

Papa Francesco è molto legato al Rosario. Il suo segretario ha raccontato il 10 marzo 2014 a Radio Vaticana: “Il Papa non perde neanche un attimo, lavora infaticabilmente. Quando sente il bisogno di una piccola pausa, si siede e recita il Rosario. Lo recita 3 volte al giorno. Mi ha detto: ‘Mi aiuta a rilassarmi’.”

Tradotto dal francese: Jacques Gauthier

Aleteia

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