La Santa Famiglia non era una famiglia senza problemi. Maria e Giuseppe hanno condiviso la condizione di quel figlio sconcertante, seguendolo passo per passo nella rivelazione del suo mistero. Ed è proprio per questa loro disponibilità totale che meritano tutta la nostra ammirazione.
Non è semplice sapere di aver in custodia il Figlio di Dio e fuggire in Egitto, ritornare in patria e vivere a Nazareth, villaggio periferico per gli Ebrei, vedere crescere in sapienza e grazia Gesù, che conduceva una vita ordinaria, senza manifestazioni eccezionali fino a trent’anni. (…)
A Nazareth Giuseppe, Maria e Gesù hanno vissuto il quotidiano in modo eroico, così che l’eroico diventasse quotidiano e anche noi potessimo imitarli nel nostro quotidiano. Giuseppe si impegnò con tutta la sua persona nell’opera di Redenzione del Figlio di Maria: ha donato a Dio la sostanza della sua tenerezza e del suo cuore, sacrificando il suo amore.
Che si sia genitori grazie al matrimonio o che si sia padri e madri spiritualmente, l’esempio della Santa Famiglia ci chiede di essere pronti al sacrificio che fa vera la vita.
Mons. Francesco Follo