7 settembre – Italia: la Santa Casa di Efeso viene trasferita a Loreto (1295) – Irlanda: fondazione della Legione di Maria a Dublino (1921) – Brasile, settembre 1717: apparizione di Nostra Signora Aparecida

Un peccatore incallito viene salvato dall'inferno da un piccolo retaggio di devozione mariana

© Shutterstock/Brittany Raine
© Shutterstock/Brittany Raine

Nato ad Auray il 14 luglio 1602 in una ricca famiglia nobile, Pierre de Kériolet sembrava fin dall'infanzia sotto l'influenza demoniaca. Amava compiere il male. I suoi studi presso i Gesuiti di Rennes non lo corressero, al contrario. Sempre a corto di soldi, derubava chi lo circondava.

A vent'anni, cercò di raggiungere l'Impero ottomano per diventare musulmano. Non ci riuscì mai, perché gli ostacoli si frapposero sulla sua strada. Mentre attraversava la Germania, rimase vittima dei briganti: unico sopravvissuto all'attacco, implorò Nostra Signora di Liesse di salvarlo. Esaudito, non rispettò il voto che le aveva fatto, e per più di quindici anni condusse un'esistenza dissoluta, durante la quale forse firmò un patto con il diavolo.

Nel 1635 tornò in Francia per raccogliere l'eredità del padre e ottenne l'incarico di consigliere al Parlamento della Bretagna. Usò il suo potere di magistrato per alimentare l'odio tra i giusti, provando soddisfazione nel fare il male.

Più volte sfuggì alla morte, come se una protezione invisibile e potente si estendesse su di lui. Invece di interrogarsi sull'accaduto, si compiaceva della sua fortuna eccezionale.

Nella speranza di essere notato dal giovane duca d'Orléans, fratello di Luigi XIII, Pierre de Kériolet accompagnò quest'ultimo a Loudun nel 1636 con altri parlamentari. Un caso di stregoneria scuoteva all'epoca la città. Durante un esorcismo nella chiesa di Sainte-Croix a Loudun, il demone, parlando attraverso la bocca della posseduta, apostrofò Pierre de Kériolet in pubblico, gli rivelò chi lo aveva protetto e gliene spiegò le ragioni, evocando i miracoli di protezione di cui aveva goduto. Alla fine, il demone precisò che era lì per condurlo all'inferno, gridando: «Senza di lei e il tuo angelo, ti avrei portato via!»

Il giorno dopo, il diavolo gridò rivedendo Kériolet: «Ecco, è tornato il signore di ieri! Se continua così, salirà alto nel Cielo come sarebbe stato in basso con noi all'inferno. Ah! se tu sapessi!  [... ] Ella ha messo le braccia nel fango fino ai gomiti per tirarlo fuori dalla sua feccia, e questo con il pretesto che lui nutriva un po' di devozione per lei! E dire che noi siamo dannati per un solo peccato!!!»

Kériolet, infatti, si salvò perché aveva mantenuto la promessa fatta a sua madre di dire ogni giorno, qualunque cosa accadesse, un'Ave Maria in onore della Madonna. Sebbene fosse noto per la sua avarizia, aveva sempre fatto generosamente l'elemosina, anche se affermava che non era per amore di Dio. Come diceva San Gregorio Magno, «la carità copre una moltitudine di peccati».

Certo, gli attacchi demoniaci continuarono per tutta la vita dell'abate Kériolet, perché l'inferno odia lasciare la sua preda, ma invano. Non si strappa alla Madonna ciò che le appartiene.

 

Anne Bernet, Autrice di più di quaranta opere, per la maggior parte dedicate alla santità

1000raisonsdecroire.com

 

Abbonarsi è facile e basta un clic per annullare l'iscrizione.
Perché aspettare? Iscriviti subito, il servizio è gratuito!