Per comprendere i sentimenti di Maria all'Ascensione, dobbiamo comprendere i vincoli che l’univano al Figlio : vincoli fisici d’una Madre per colui che ha portato, messo al mondo, nutrito e visto crescere. Ma per questa Madre s’aggiunge che per amor Suo è rimasta vergine, l’ha sostenuto in preghiera nella sua missione e con la presenza a Cafarnao, ed ha continuato così durante la Passione, fino ai piedi della Croce.
In considerazione di ciò, p. d’Elbée (1892-1982) dice, nel suo opuscolo « Croire all'Amour », che raccomandiamo a tutti, che al momento dell’ Ascensione la Madre di Dio preferirebbe andarsene a stare per sempre con Gesù, ma comprende come la sua presenza sia necessaria per la Chiesa nascente, accettando dunque di restare sulla terra. Possiamo ben pensarlo della Vergine, dato che vediamo gli stessi sentimenti, in seguito, in san Paolo e in san Martino. Di fatti la Madre guida i discepoli del Figlio nella preghiera perché venga inviato lo Spirito Santo promesso: è il ruolo di una Madre quello d’insegnare ai figli come si prega.
Ecco allora lo stato d’animo di Maria nel giorno che la vittoria di suo Figlio si manifesta ai discepoli (…). A me pare chiara una cosa: bisogna pregare come non l’abbiamo mai fatto, e far pentienza!
P. Bernard Pellabeuf
Già missionario Fidei Donum in Zaire e Benin