16 giugno – Italia: Madonna dei Sette Dolori (1892) – Canonizzazione di Padre Pio (2002)

Maria e copti etiopi (II)

© Shutterstock/JM Travel Photography
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Per quel che riguarda l’«escatologia mariana», cioè tutto quel che riguarda la fine della vita terrestre di Maria e la sua vita nell’al di là, i copti credono che Maria sia morta il 21 tubah (fine gennaio) e, come suo Figlio, il suo corpo sia stato preservato dalla corruzione.

Dopo 206 giorni, e per opera di suo Figlio, il suo corpo si è riunito alla sua anima ed è stato portato in paradiso dove, vicino al trono di Dio, Maria trionfa con una gloria che supera l’immaginabile. Maria è la vera regina accanto al trono di suo Figlio e il suo è un regno di misericordia.

La Chiesa copta era molto stupita che solo nel 1950 la Chiesa romana abbia definito un dogma per quel che è una verità di fede dall’antichità.

Secondo la tradizione, Gesù e Maria avrebbero concluso un patto secondo il quale Gesù acconsente a liberare dalle prove chiunque invochi il nome di Maria e ne celebri il ricordo.

«Questo patto di misericordia è il nome di Nostra Signora, la Vergine Maria Madre di Dio. Quando si invoca questo patto, tremano il firmamento del cielo e le viscere della terra, fino alla base degli Inferi. Le ali degli angeli sono scossi dalla paura come le foglie dal vento.

Quando questo nome è invocato, non solo le creature hanno paura, ma nostro Signore e Salvatore, suo Figlio, che è onnipotente, quando fa comparire di fronte a sé il peccatore per pronunciare il giudizio punitivo, udendo il nome della Vergine scritto con i colori di quel patto sulla fronte dei peccatori, abbandona con clemenza la sala del giudizio e sospende la sentenza.

Enciclopedia Mariana

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