6 agosto – festa della Trasfigurazione del Signore

Veniamo divinizzati attraverso la Vergine Maria

© Unsplash/Jenny Marvin
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San Gregorio Palamas (1) definisce la Chiesa come una “comunità di divinizzazione”, perché il Battesimo e l'Eucaristia formano il Corpo di Cristo e contribuiscono alla divinizzazione dei fedeli che cooperano con la grazia. In questo modo, i santi non solo partecipano alla vita di Dio, ma Lo comunicano agli altri.

Ora possiamo comprendere meglio la grandezza della Vergine Maria e il suo ruolo dal Cielo, dove vive nella gloria.

Com'è stato possibile che il corpo di Maria, che non solo ha accolto dentro di sé il Figlio di Dio, ma lo ha anche generato, sia stato portato in Cielo? Colei dalla quale è derivato il Sole appare come Cielo, ed è di questo luogo che il patriarca Giacobbe ha esclamato: “Questa è proprio la casa di Dio, questa è la porta del cielo” (Gen 28,16-17).

Maria è stata divinizzata, perché all'Annunciazione Dio si è manifestato a lei, e non attraverso la mediazione del fuoco o del vento, come con Mosè ed Elia, ma “senza veli”, e la natura divina “ha impresso la sua forma e la sua figura in lei”. 

Nella Chiesa, una “comunione di divinizzazione”, Maria ci trasmette la vita divina.

Per questo, c'è una grande comunicazione tra lei e noi. Maria ci divinizza, trasmettendoci la vita divina: “Lei si colloca tra Dio e l'umanità; ha reso Dio figlio dell'uomo, e ha reso gli uomini figli di Dio; ha trasformato la Terra in cielo e ha reso divina la nostra razza. È altissima, regina di tutto il creato, visibile e invisibile” (San Gregorio Palamas, omelia 37,3).

Come in una cascata di luce o una catena di grazia, Maria è l'“amministratrice” delle ricchezze di Dio, perché “solo attraverso di lei Cristo ha dimorato tra noi, è stato visibile sulla Terra e ha vissuto tra gli uomini; in questo modo e incessantemente, senza di lei non c'è progresso nella luce divina, nessuno svelamento dei misteri divini, non si può offrire alcuna visione di doni spirituali" (G. Palamas, omelia 37,8).

Per San Gregorio Palamas, è legge eterna in cielo che il minore, attraverso il maggiore, diventi partecipe di colui che siede in cielo, e come la Vergine è incomparabilmente più grande di tutti, è attraverso di lei che parteciperemo alla vita di Dio (G. Palamas, omelia 37,8).

Françoise Breynaert

Enciclopedia Mariana

San Gregorio Palamas (1296-1359)

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