Al tempo che la parte più vasta e bella di Spagna stava sotto il gioco barbaro saraceno, innumerevoli fedeli erano esposti al rinnegamento della fede cristiana con pregiudizio della salvezza eterna. La beata Regina del Cielo, volendo portar rimedio a mali tanto grandi e diffusi, manifestò ardente carità per la loro liberazione. S. Pietro Nolasco, famoso per la pietà quanto per la ricchezza, si dava a sante meditazioni e si adoperava a scoprire come poter mitigare la prova di tanti cristiani, sottomessi ai Mori. La beata Vergine gli apparve in persona, con volto benevolo, e gli rese noto quanto sarebbe stato gradito al suo Figlio unigenito e a lei stessa s’egli avesse fondato in suo onore un ordine religioso il cui scopo fosse sottrarre i prigionieri alla tirannia turca.
La notte stessa, la santissima Vergine apparve anche al beato Raimondo di Pennafort e a Giacomo re d’Aragona, avvertendoli che dovevano istituire un ordine religioso e persuadendoli di contribuire con il loro patrimonio alla fondazione di un’opera così bella.
Dopo averne parlato tutti e tre, si trovarono d’accordo ed intrapresero la fondazione di un istituto in onore della Vergine Madre sotto il titolo di Madonna della Mercede, ovvero del riscatto dei prigioni: i Mercedari. Chi volesse farne parte doveva impegnarsi con un quarto voto a restar ostaggio in balia dei pagani, se la liberazione dei cristiani l’avesse richiesto.
Dio stesso, per mezzo della Vergine, diede a quest’opera di crescere: essa si espanse molto rapidamente con successo su tutta la faccia della terra e vide fiorire eroi di santità, uomini di carità e pietà incomparabili, votati a raccogliere le elemosine dei cristiani per riscattare i loro fratelli e a darsi spesso personalmente in pegno per liberare un gran numero di prigionieri