Perché meditare l’infanzia di Maria ? (II)

Si è portati a interpretare l’idea dell’Immacolata concezione innanzitutto e soprattutto come un’assenza intrinseca di ogni forma di interruzione del rapporto con Dio, un’apertura alla sua grazia tale che il peccato, sempre possibile in teoria, di fatto non è mai scelto.

Anche Adamo ed Eva non avevano il peccato originale, ma hanno peccato; hanno dirottato verso di loro i doni della creazione. Maria non ha agito così e come abbiamo detto, era già il caso ancor prima che avesse la benché minima informazione sul ruolo che l’aspettava. Quindi non si spiega con il compito affidatole: il suo è un atto assolutamente gratuito.

È un segno assolutamente straordinario e umanamente inspiegabile ma è un atto che illumina la sua risposta all’angelo: quando costui le annuncia un ruolo che supera la condizione umana e a fortiori tutti i progetti che aveva, Lei accetta umilmente e si affida alla volontà divina: mi sia fatto secondo la tua parola.

Se riflettiamo, vediamo un messaggio straordinario sulla natura umana: una di noi ha potuto, per la sua apertura alla grazia di cui era piena, non solo evitare il peccato mentre conduceva una vita umana apparentemente ordinaria, senza un destino particolare, ma soprattutto farlo esattamente aprendosi totalmente a Dio e alla sua grazia.

In tal modo, mentre noi siamo in una situazione diversa, Lei ci invia un messaggio potente, in quanto ci illumina su quel che un essere umano può essere, almeno uno: ci illustra nella sua pienezza la santità, nel suo caso realizzata, e non una prospettiva asintotica.

Meditiamo, quindi, non solo la vita di Maria che conosciamo tutti, con Gesù a Nazareth poi al Calvario, ma anche l’epoca precedente, quella della giovane pura e umile, prima ancora che potesse avere un’idea di quel che questa purezza e umiltà significassero nel disegno di Dio.

Pierre de Lauzun

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http://www.pierredelauzun.com/L-humilite-de-Marie-avant-l.html

7 dicembre 2022