All'inizio del XVI secolo l’esercito spagnolo assediò Hondarribia (attuale Paese Basco spagnolo), allora occupata dai francesi, al confine tra i due Paesi. Gli assedianti, si dedicavano al saccheggio e azioni riprovevoli. Un giorno, l'ufficiale spagnolo Giovanni (Juan) Ciudad rimproverò e fece rinsavire il suo capitano mentre brutalizzava una giovane donna. Questo atto di coraggio però gli causerà molti problemi in seguito.
Il capitano, per vendicarsi, lo incarica dei lavori più umilianti e missioni pericolose. Una mattina, Giovanni viene mandato in ricognizione su un cavallo, catturato ai francesi, senza sella e senza briglie... Sta cavalcando vicino al confine francese quando, all'improvviso, a un segnale di tromba, il cavallo inizia a galoppare a spron battuto, si impenna e scaglia il suo cavaliere contro una pietra. Giovanni, tutto contuso, non riesce ad alzarsi; un dolore indicibile lo tormenta. È finita per lui. Cadrà nelle mani dei Francesi che non lo risparmieranno...
Nella sua angoscia e disperazione, prega colei alla quale, fin dall'infanzia, ha sempre chiesto aiuto e consolazione, la buona Vergine Maria: “Tu sola puoi salvarmi, Regina del Cielo, non farmi cadere nelle mani del nemico.” Poi sviene. Quando si riprende, vede una giovane donna accanto a lui che gli parla con compassione. Vestita da pastorella, un bastone in mano, si china su di lui e gli porge una brocca. Giovanni beve tutto d’un fiato quella bevanda fresca.
La sconosciuta gli dà la mano, che lui prende con esitazione. Si alza barcollando, ma può stare in piedi. Appoggiandosi alla fanciulla, fa qualche passo titubante come un ubriaco. All’improvviso avverte una forza meravigliosa che trionfa della sua debolezza. La pastorella lo accompagna per un breve tratto di strada, poi lo lascia solo. Giovanni è convinto che la sconosciuta non poteva essere che la Beata Vergine Maria o un Angelo inviato da Lei. Abbandonata la carriera militare Giovanni di Dio fonderà l’ordine dei Fatebenefratelli.
Il mendicante di Granata par G. Hunermann