«Durante la Seconda Guerra mondiale mio padre fu arrestato per la sua attività nella Resistenza. Trascorse tre anni prigioniero nei campi di concentramento in Germania insieme a tutti i suoi compagni, cioè dieci uomini. Innamorato della Vergine, pregava molto il rosario. Sua madre, che aveva un solo figlio, seppur non avesse notizie era fiduciosa nella Madonna e continuava a credere al suo ritorno sgranando il rosario.
Un giorno, mio padre era stanco e affamato come tutti i suoi compagni di prigionia. Le SS di turno chiesero ai prigionieri di trasportare le pietre di una cava verso il luogo in cui prevedevano di costruire un edificio. Ogni prigioniere ricevette una pietra da trasportare. Quando mio padre vide quella che le era stata assegnata, capì che la sua ora era giunta perché era talmente grande che non gli sarebbe stato possibile di sollevarla nemmeno di un pollice. E sapeva che se non l’avrebbe portata, i cani gli sarebbero saltati addosso e le SS l’avrebbero finito come un animale. Erano scene che aveva già visto.
In piedi, accanto alla sua pietra, alzò gli occhi dalla disperazione e scorse una casa del villaggio, molto semplice, sulla cui facciata si trovava una piccola nicchia nella quale troneggiava una statua della Vergine. Quando la vide, esclamò dentro di sé: «Maria, salvami!» In quello stesso istante la pietra non pesò più nulla! Mio padre ci diceva: «Era diventata più leggera di un coriandolo!» Di tutta la cellula di resistenti fu il solo a tornare vivo (fatto che mi ha permesso di venire al mondo!). Inutile precisare che mio padre non ha mai smesso di pregare ogni giorno il rosario!»
Suor Emmanuel Maillard
Membro delle Beatitudini
Tratto da Le Rosaire, un voyage qui te change la vie, di suor Emmanuel Maillard, Editions des Béatitudes, 2019