L’insegnamento della Chiesa sottolinea chiaramente la differenza tra la Madre e il Figlio nell’opera della salvezza, illustrando la subordinazione della Vergine, in quanto cooperatrice dell’unico Redentore.
Del resto, affermando “noi siamo i cooperatori di Dio” (1 Co 1,9), l’apostolo Paolo sostiene la possibilità concreta per l’uomo di cooperare con Dio. Applicato a Maria, il termine di “cooperatrice” assume tuttavia un significato particolare. La collaborazione dei cristiani alla salvezza si realizza dopo l’evento del Calvario, di cui si impegna a diffondere i frutti attraverso la preghiera e il sacrificio. Al contrario, il concorso di Maria di è realizzato al momento dell’evento stesso e a titolo di Madre ; si estende quindi alla totalità dell’opera salvifica di Cristo. Lei sola è stata associata in questo modo all’offerta redentrice che ha portato la salvezza a tutti gli uomini. In unione con il Cristo e sottomessa a lui, ha collaborato per ottenere la grazia della salvezza per l’umanità tutta intera.
Il ruolo particolare di cooperatrice rivestito dalla Vergine ha come fondamenta la sua maternità divina. Mettendo al mondo colui che era destinato a realizzare la redenzione dell’uomo, nutrendolo, presentandolo al tempio, soffrendo con lui, in occasione della sua morte sulla Croce, ella “porta all’opera del Salvatore una cooperazione assolutamente senza pari”(Lumen Gentium, n° 61). Anche se la chiamata di Dio a collaborare all’opera di salvezza riguarda ogni essere umano, la partecipazione della Madre del Salvatore alla Redenzione dell’umanità rappresenta un fatto unico e senza eguali.
Inoltre, Vaticano II presenta Maria non solo come la “Madre del Redentore”, ma ugualmente come “generosa associata (...) a un titolo assolutamente unico”, che porta “all’opera del Salvatore una cooperazione assolutamente senza eguali per la sua obbedienza, la sua fede, la sua speranza, la sua ardente carità”. Ricorda ugualmente che il frutto sublime di questa cooperazione è la maternità universale : “Ecco perchè è diventata per noi, nell’ordine della grazia, nostra Madre” (LG, n° 61).
Possiamo quindi voltarci con fiducia verso la Vergine Maria implorando il suo aiuto, coscienti del ruolo particolare che le è stato affidato da Dio, il ruolo di cooperatrice della Redenzione, che ha esercitato tutta la sua vita e, in particolare, ai piedi della Croce.
Papa san Giovanni Paolo II, udienza del 9 aprile 1997
Fonte: Enciclopedia Mariana