Non c’è stato amore coniugale più forte e più profondo dell’amore reciproco di Giuseppe e di Maria. Un amore coniugale reale, un amore coniugale profondo, che si rallegra, che prega, che accoglie. Un amore coniugale che non si impone mai. Quindi l’immagine che dava la Famiglia in primo luogo non era un’immagine di perfezione.
Anche se vivevano in una certa perfezione, non davano mostra di questa perfezione un po’ imponente e che respinge talmente è impressionante, ma l’immagine di un amore che accoglie e perdona, che non giudica. Tenerezza, umiltà, pazienza. L’amore di Giuseppe e Maria era un amore attraente, accogliente. Penso che sapessero tenere un equilibrio perfetto nel rapporto tra intimità famigliare, in tre, e accoglienza benevolente di coloro che li circondavano.
Maria non faceva mai paura. E’ la prima cosa che mi viene voglia di dire per descriverla. In piu’, gli apostoli l’hanno scelta perché li rassicuri prima della Pentecoste, perché li prepari ad accogliere Gesu’, in questa stanza superiore del Cenacolo, quando avevano paura.
Sapeva anche rallegrarsi, fino a divertirsi, lo vediamo alle nozze di Cana, restando comunque all’ascolto dei bisogni, anche i piu’ semplici, di quelli che la circondavano. Sapeva partecipare alla vita dei suoi contemporanei, discuteva con le donne di Nazareth, educava Gesu’, con pazienza, tenerezza e umiltà. E’ importante invitare nelle nostre famiglie la famiglia di Nazareth, perché ci insegnino comme assomigliarle, come vivere le difficoltà.
Padre Emmanuel Gobilliard
Omelia per la Festa della Famiglia nel 2012, Le-Puy-en-Velay.
Enciclopedia Mariana