14 dicembre - San Giovanni della Croce, Dottore della Chiesa († 1591) - Francia: fine delle apparizioni a l’Île-Bouchard 1947

"Avrai la forza", promette Maria.

Shutterstock/Immaculate
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San Giovanni della Croce (1542-1591), festeggiato il 14 dicembre, fu un grande mistico e difensore della riforma carmelitana. Per questo motivo, alcune monache carmelitane, oppositrici della riforma, lo fecero rapire e confinare per indurlo a rinunciarvi. Dopo mesi di maltrattamenti e tormenti, una potentissima alleata venne ad annunciare la sua liberazione.

Toledo, 15 agosto 1578. Giovanni della Croce era rannicchiato in un angolo dell’angusta cavità ormai da quasi nove mesi adibita a sua prigione nel convento dei carmelitani scalzi. Per la festa di Nostra Signora, il prigioniero aveva chiesto il permesso di celebrare la messa. Il suo rapitore gli aveva riso in faccia ribattendo che non avrebbe celebrato messa fintanto che non avesse rinunciato alla riforma. Da quel momento il suo cuore sanguinava. 

Giovanni piangeva in silenzio fino a notte fonda. Fu a quel punto che una viva luce bianca gli fece sollevare la testa e sgranare gli occhi stupefatti. Davanti a lui stava una giovane donna di una bellezza mozzafiato. Giovanni comprese subito chi fosse, ma era troppo debole per alzarsi:

“Abbi pazienza, figlio mio – gli disse la santa Vergine –, perché le tue prove finiranno presto. Uscirai di prigione, dirai messa e sarai consolato.” “Madre di Dio! – rispose quello in lacrime –, com’è possibile questo? Non so neanche dove sono!”

La Vergine sorrise e stese la mano per toccargli la fronte. Un dolce calore ne promanava e nello spirito di Giovanni apparve una visione. Dapprima una stanza, poi un corridoio, infine una finestra sul fiume Tago e, dieci metri più in basso, la punta di un bastione.

“È questa la strada che seguirai – continuò la Vergine –: non temere, io sarò con te.” 

“Regina dei cieli – disse allora –, io non ho chiavi per uscire dalla mia cella…”

Maria gli mostrò allora la serratura, prima di prendere e togliere un chiodo e di allentarla senza grande difficoltà. In effetti non c’è bisogno di chiavi se il ferro del catenaccio non tiene. Un giorno o due sarebbero bastati a farla cedere. Il cuore di Giovanni cominciò a palpitare forte: sarebbe stato libero, e glie lo aveva annunciato la Madre di Cristo!

“Dolce Maria – domandò di nuovo –, perdonate ancora il vostro servitore, ma sono così debole che fatico ad alzarmi, e non mi lasciano mai da solo…” “Avrai la forza – gli promise lei –. E il sonno dei tuoi carcerieri non ti tradirà”.

Alle parole della Santa donna, il petto di Giovanni si rigonfiò di fiducia e di gioia. Chi non avrebbe creduto a una promessa venuta dalla bocca della Madre di Dio? Sentendo che un inusitato vigore tornava a percorrerlo, si mise in ginocchio e si prostrò davanti alla sua divina alleata. Quando risollevò la testa, vide soltanto sé stesso in gattabuia. Sconvolto dall’esperienza, pianse calde lacrime.

La notte tra il 17 e il 18 agosto, tutto avvenne come la Santa Vergine aveva predetto. La sua terribile cattività nutrì degli scritti mistici e ascetici cristiani che annoveriamo ancora tra i più belli in assoluto.

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