"Darò tutto a Maria, per Maria e in Maria", scriveva Charles de Foucauld (1). Il piccolo Carlo che, come la piccola Teresa, perse la madre quando non aveva ancora 6 anni, si affezionò alla Vergine Maria come alla sua Madre Celeste. Questa lealtà si svilupperà nel tempo, in particolare dopo la sua conversione, avvenuta il 30 ottobre 1886 nella chiesa di Saint-Augustin a Parigi, dopo essersi confessato a padre Huvelin.
Nel Natale del 1893, attraversando una grande prova spirituale, Carlo invocò soprattutto Nostra Signora del Perpetuo Soccorso, chiedendole di portarlo come lei portava il bambino Gesù tra le sue braccia.
Successivamente si dedicò alla meditazione sui misteri mariani, e in particolare su due di essi che lo toccarono particolarmente: l'Annunciazione e la Visitazione.
"La mia vocazione ordinaria è la solitudine, la stabilità, il silenzio... Ma se credo, eccezionalmente, di essere talvolta chiamato ad altro, non mi resta che dire come Maria: 'Sono la Serva del Signore'." scriveva un giorno San Charles de Foucauld.
Dopo la liberazione dai voti trappisti, Carlo, che allora si chiamava Fratel Marie-Albéric, rimase quasi come un eremita presso il monastero delle Clarisse di Nazareth, dal 6 marzo 1897 all'agosto 1900. È di questo periodo che datano gran parte dei suoi scritti spirituali. Si tratta di meditazioni, il più delle volte sul Vangelo e sulla Sacra Famiglia, appunti di ritiri, considerazioni sulle feste liturgiche…
Fonte: Enciclopedia Mariana
(1) Ufficiale di cavalleria dell'esercito francese che divenne esploratore e geografo, poi religioso cattolico, sacerdote, eremita e linguista. È stato canonizzato il 15 maggio 2022