Oggi sono molto triste, perché nel Paese in cui apparve la Vergine (a Fatima, in Portogallo) si promulga una legge per uccidere, un ulteriore passo nella lunga lista di Paesi che hanno approvato l’eutanasia. Quindi, oggi, pensando alla Vergine, guardiamo a Maria come modello di donna per eccellenza, colei che vive in pienezza un dono e un compito: il dono della maternità e il compito di prendersi cura dei suoi figli nella Chiesa.
Anche voi, in quanto donne, possedete questo dono e questo compito in ogni ambito in cui siete presenti, consapevoli che, senza di voi, questi ambiti sarebbero soli. Non è bene che l’uomo sia solo, per questo la donna. Maria vi insegna a generare vita e a proteggerla sempre, relazionandovi con gli altri a partire dalla tenerezza e dalla compassione e coniugando tre linguaggi: quello della mente, quello del cuore e quello delle mani, che devono essere coordinati.
Ciò che pensa la testa, lo senta il cuore e lo facciano le mani; quello che il cuore sente sia in armonia con ciò che si pensa nella testa e fanno le mani; ciò che le mani fanno sia in armonia con ciò che si sente e si pensa.
Come ho già detto in altre occasioni, credo che le donne abbiano questa capacità di pensare quello che sentono, di sentire quello che pensano e di fare quello che sentono e pensano. Vi incoraggio a continuare a offrire questa sensibilità al servizio degli altri.