Riguardo alla menzione di Elvidio (ndr. teologo cristiano romano del IV secolo) dei fratelli di Gesù, San Girolamo spiega che questa indicazione nella scrittura significa spesso una relazione fondata sulla simpatia, come per esempio nel Salmo 132,1 e nel Nuovo Testamento dove talora tutti i cristiani sono chiamati "fratelli" (Gv 20.17; I Cor 5,11); oppure questa denominazione indica chi abbia un diverso grado di parentela, come in Gv 27,46; 29,1-12; 31,17.
San Girolamo contestava la soluzione suggerita dal protovangelo di Giacomo dove si spiega che i fratelli sono figli di un matrimonio precedente di Giuseppe. Girolamo spiega che nel caso dei fratelli del Signore si trattava di cugini, figli di fratelli e sorelle del ramo materno. Appoggiava la sua tesi sul fatto che filologicamente ebreo e aramaico non possiedono una parola specializzata per cugino e utilizzano per disegnare i cugini la parola fratelli ( come in Gv 13,8; Lv 14,14; I Cro 23,22).
Simeone è un cugino del Signore: Girolamo conosce, anche se non lo cita, il racconto di Eusebio ( Memorie di Egesippo, scritto intorno al 180) dove si trova scritto che Simone è "figlio di Cleofa, zio del Signore". Giacomo il minore è parimenti cugino del Signore, figlio di quella Maria (Mc 15,40; Mt 27,56) che doveva essere moglie di Alfeo (cfr. Mt 10,3; Atti 1,13) e sorella di Maria, la madre di Gesù.
San Girolamo fece anche questa osservazione a Elvidio:
"Tu affermi che Maria non sia rimasta vergine. Io al contrario vado addirittura oltre e dico: Giuseppe, seguendo l'esempio di Maria, ha vissuto ugualmente come vergine, perché il figlio vergine fu generato da un matrimonio verginale. Detto altrimenti, se un uomo santo non può essere sospettato di un rapporto extra matrimoniale, e se non c'è scritto che abbia avuto un'altra donna, se infine è stato per Maria, che nell'opinione generale era considerata sua Sposa, più un protettore che un congiunto, allora ci resta solo da concludere che chi veniva chiamato padre del Signore abbia sempre vissuto da vergine insieme con Maria."
Fonte: Enciclopedia Mariana