8 novembre – Francia: Nostra Signora dello Stagno (1531) – Beato Giovanni Duns Scoto

Il rosario ha evitato che impazzisse

Emeltet, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons.
Emeltet, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons.

Mi ero imbattuto in questa storia quand’ero adolescente, molto prima che diventassi cattolico.

Un giovane soldato americano, buttato in una soffocante prigione in piena giungla, sembrava malato… Giaceva sul pavimento sporco, in uno stato di semincoscienza. Lo picchiavano con regolarità, all’inizio quotidianamente, poi più volte al giorno, a volte ogni ora, per intere settimane.

Eppure… nonostante fosse bloccato a terra da dolori atroci e in preda a deliri febbrili, in un momento di lucidità con un dito tremante aveva disegnato per terra dieci punti disposti in cerchio con, al centro, una croce.

È stato il Rosario a permettergli di non impazzire in quel periodo di estrema durezza. Pronunciare le parole rivolte a Maria dall’angelo Gabriele e da Elisabetta, Ave o Maria, piena di grazia, il Signore è con te, tu sei benedetta fra le donne;  pregare il Padre Nostro e il Gloria, contemplare i misteri gaudiosi, dolorosi e gloriosi hanno permesso a Dio di entrare in un modo clamoroso in quella cella così disperatamente buia.

Il rosario, come aveva perfettamente capito quel soldato, non è un semplice concatenamento di frasi che si recitano una dopo l’altra o un noioso dispiegamento degli eventi della vita del Cristo. No, tutto il contrario: è un’immersione profonda e mistica in Dio. È ciò che permette di sfuggire ad un presente difficile per entrare in un’eternità piena d’amore.

Appena convertitomi al cattolicesimo, pensavo che il rosario fosse solo una profonda e bella preghiera. Mi dicevo che avrei dovuto  pregarla ogni tanto. È stata la testimonianza toccante di quel soldato che mi ha fatto capire che era molto di più. Il rosario è un incontro unico con Cristo che è in grado di trascendere le realtà più dure.

 

Tod Worner, americano, sposato e padre di famiglia, medico, cattolico convertito.

Adattamento da: www.fr.aleteia.org

 

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