Possiamo concepire, in mezzo ai semplici uomini, che qualcuno di migliore merito’ di diventare la Madre di Dio, che per nove mesi ha ospitato Dio stesso nel suo Cuore e nel suo ventre ? Quel tesoro è migliore di questo amore divino stesso, e di cui il Cuore della Vergine è la fornace ardente ?
Nello stesso modo in cui da un vaso riempito di vino eccellente puo’ solo uscire del vino eccellente ; o come di una fornace ardentissima che puo’ solo far uscire un fuoco ardente ; cosi’ è la Madre di Dio, che ha solo potuto far fuoriuscire una parola d’amore e di zelo sovrani e sovranamente divini.
SI tratta infatti di una matrona e di una donna saggia che proferisce poche parole, ma solide e piene di senso. Cosi’, ci troviamo nel Vangelo, in sette punti, solo sette parole dette, ma di una saggezza e di una forza sorprendenti, pronunciate dalla benedetta Madre di Cristo : cosi’ si dimostra misticamente che fu ripiena della grazie settiforme.
Con l’Angelo, ha pronunciato solo due parole. Con Elisabetta, ancora due. Con suo Figlio, ancora due, la prima volta al Tempio, la seconda alle Nozze. Con i servitori delle nozze, una sola parola. E, in ogni caso, ha parlato pochissimo. Ma si è dilungata nelle lodi di Dio e nell’azione di grazia, quando dice “Magnificat Signore anima mia…”. Qua non è con l’uomo, ma con Dio che ha parlato. Queste sette parole, le ha pronunciate secondo i sette progressi e le sette azioni dell’amore, osservando una progressione e un ordine ammirevoli : sono là come sette fiamme del suo Cuore fiammante.
Traduzione libera di un sermone di San bernardino da Siena