22 maggio – Italia, Brescia: Santa Maria delle Grazie (1526) – Ricordo del secondo Concilio ecumenico di Costantinopoli del 381

Come pregare Maria che scioglie i nodi

Le numerose testimonianze di grazie ricevute permettono di constatare che le persone pregano la novena a Maria che scioglie i nodi sia per sé stessi, in caso di bisogno, sia per un familiare o un amico.

Nondimeno è possibile pregare anche per i nodi del mondo intero, come ha invitato a fare papa Francesco nel 2021 quando ha indetto una maratona internazionale di preghiera per porre fine alla pandemia da coronavirus. Il pontefice aveva invocato la protezione della Vergine Maria su tale evento, conclusosi con l’incoronazione solenne di Maria che scioglie i nodi.

È opportuno approfondire che cosa siano i nodi, la loro natura, le loro differenze e in che modo possiamo pregare la Vergine Maria con questo appellativo.

Nell’esortazione apostolica post-sinodale Reconciliatio et paenitentia del 2 dicembre 1984, Giovanni Paolo II parla di «ferite» attuali, individuali e collettive, e ne analizza i fondamenti.

«Per quanto tali lacerazioni già ad un primo sguardo appaiano impressionanti, soltanto osservando in profondità si riesce a individuare la loro radice: questa si trova in una ferita nell'intimo dell'uomo. Alla luce della fede noi la chiamiamo il peccato: cominciando dal peccato originale, che ciascuno porta dalla nascita come un'eredità ricevuta dai progenitori, fino al peccato che ciascuno commette, abusando della propria libertà.» (1)

È necessario precisare che «nodo» non coincide con «peccato»: infatti, il «peccato» rimanda alla responsabilità, si suppone il libero arbitrio di chi lo commette, mentre il termine «nodo» è più generale e assimilabile ad una prova che Dio ha permesso per farci crescere.

Nell’episodio del nato cieco (Gv 9, 1-2), alla domanda posta dai discepoli, Gesù risponde: «Passando, vide un uomo cieco dalla nascita e i suoi discepoli lo interrogarono: «Rabbì, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché sia nato cieco?». Rispose Gesù: «Né lui ha peccato né i suoi genitori, ma è perché in lui siano manifestate le opere di Dio.»

Gesù, quindi, affranca la malattia dalla responsabilità: non è cieco dalla nascita per un peccato commesso da lui stesso o dai suoi genitori. Questo esempio permette di distinguere la differenza tra peccato e nodo, seppur talvolta essi coincidano o siano legati da un nesso di causa ed effetto.

 

Isabelle Rolland. Marie qui défait les nœuds: d’un miracle conjugal à une dévotion universelle. Paris, MDN productions, 2022

Giovanni Paolo II, esortazione apostolica Reconciliatio et paenitentia, proemio

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