A tre anni dall'incendio che ha parzialmente distrutto Notre-Dame di Parigi il 15 aprile 2019, mons. Patrick Chauvet, rettore della cattedrale di Notre-Dame di Parigi, ripercorre le fasi principali della ricostruzione dell'edificio e le prossime scadenze:
“I parigini vedranno la guglia innalzarsi gradualmente sulla cattedrale nel corso del 2023. Una freccia che, come sapete, sarà ricostruita in modo identico, esattamente fedele al modello originale. E con gli stessi materiali. Terminati gli scavi, è ora necessario colmare i vuoti lasciati dal cantiere di consolidamento, in modo da poter installare l'ultima impalcatura, accedere al grande buco [lasciato dal crollo della navata] e iniziare a ricostruire la volta. Ciò rappresenta tra le 300 e le 500 tonnellate di ponteggi. Continueremo quindi a pulire la cattedrale, dove in fin dei conti sono state danneggiate pochissime cose. Il fuoco non è entrato nella cattedrale. Dopo la tragedia bisogna guardare al lato positivo, è anche un'occasione per pulire la cattedrale, come non è mai stato fatto.
Sono convinto che è stata Maria a proteggere la cattedrale. Dico spesso che si è salvata grazie ai vigili del fuoco, anche grazie alle corporazioni di operai edili che, il giorno dopo [dell’incendio, ndlr], alle 5 del mattino già stavano cercando di consolidare l'edificio, ma soprattutto grazie alla Madonna. È inaudito. Questa statua dovrebbe essere esplosa, poiché la grande volta vi è caduta sopra. Ora le pietre erano ai suoi piedi. Per me era ancora un segno. Era lei che voleva restare lì fino alla fine. Non ha abbandonato la nave."
Estratti dall'intervista del canale televisivo Cnews al vescovo Patrick Chauvet