22 giugno – Proclamazione del dogma di Maria Madre di Dio a Efeso (431)

Maria è il modello della Chiesa in quanto è Madre e Vergine

Il Concilio di Efeso del 431 dichiara che la Vergine è la Theotokis (Madre di Dio). Il concilio di Calcedonia del 451 professa un solo Cristo, Figlio unigenito e Signore, di due nature, senza confusione o cambiamento, senza divisione o separazione tra di loro. Dà una forma dogmatica alla dottrina mariana del concilio di Efeso: il Figlio « che prima dei secoli è stato generato dal Padre secondo la divinità, negli ultimi giorni, lo stesso, per noi e per la nostra Salvezza, è stato generato da Maria Vergine, Madre di Dio secondo l’umanità. »

Quindici secoli dopo, il concilio Vaticano II, in uno dei documenti più importanti (Lumen Gentium, capitolo 8: La Beata Vergine Maria, nel mistero di Cristo e della Chiesa) parla della maternità di Maria e riprende la dottrina dei primi concili allargandone la prospettiva : per tutta la sua vita Maria assume un ruolo importante nel mistero del Cristo, è soprattutto legata a Cristo salvatore, attraverso un’unione libera e consapevole. La sua maternità è la maggiore più alta ma anche il più grande servizio.

Il concilio aveva l’intenzione generale di definire il ruolo della Chiesa e, in quel contesto, Maria rappresenta un modello, essendo lei Madre e Vergine: infatti la Chiesa dà alla luce Cristo nelle anime e la maternità della Chiesa si rivela anche nella verginità spirituale, con lo Spirito Santo.

Così, il mistero di Maria, Madre di Dio è legato a quello di :

- Maria e lo Spirito Santo,

- Maria e la Chiesa,

- Maria nostra Madre nell’ordine della grazia.

Françoise Breynaert

Enciclopedia Mariana

 

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