Nel settembre 1717, a 180 km da San Paolo, in Brasile, tre pescatori, Domingos Garcia, Felipe Pedroso e Joao Aves, scoprirono una statuetta dell’Immacolata Concezione, dal colore scuro e il viso sorridente, che pescarono nella loro rete, - in cui presero in seguito pesce in abbondanza. I pescatori la chiamarono « Aparecida », che significa: colei che è apparsa, visto che fu trovata inaspettatamente.
Cosi’, la Vergine stabili’ un incontro particolare con il popolo brasiliano in questo luogo.
Uno dei tre pescatori, Felipe Pedroso, la pose in casa sua. Nel 1726, suo figlio costruì un oratorio con un altare di legno, un po’ più lontano, a Itaguaçu. Il sabato, andava a recitarvi il rosario con alcuni e vicini e amici. Grazie e miracoli si moltiplicarono. Il curato di Guaratingueta, José de Vileda, la riconobbe.
Presto i fedeli edificarono una cappella più grande che, purtroppo, venne distrutta quasi subito da un incendio. Nel 1834 ricominciò la costruzione di una chiesa con tre navate e due campanili. Nel 1877, sarà necessario costruire una linea di treno fino a Aparecida a causa dell’afflusso di fedeli!
L’8 dicembre 1888, l’arcivescovo di San Paolo benedisse il nuovo santuario, poi lo trasformo’ in parrocchia nel 1893. Fu affidato ai Redentoristi. Un’agglomerazione di 3000 abitanti venne alla luce.
L’8 ottobre 1904, « Nossa Senhora Aparecida » venne incoronata. Il 29 aprile 1908, Pio X innalzò il santuario al grado di basilica minore. Il 26 luglio 1936, Pio XI dichiarò Nostra Signora Aparecida « patrona principale del Brasile ».
L’8 settembre 1954, in occasione della chiusura del Congresso mariano, le autorità ecclesiastiche posero la prima pietra della nuova basilica, che si apriva su una piazza che poteva accogliere fino a 275 000 persone!
Il santuario, punto di riferimento per la Chieda in Brasile, accoglie ogni anno 8 milioni di pellegrini.
La festa del santuario è fissata al 12 ottobre. Inoltre, l’11 febbraio di ogni anno vi viene celebrata l’apparizione di Lourdes, davanti a un’immensa affluenza.
Fonte: Attilio GALLI, Madre della Chiesa dei Cinque continenti, Ed. Segno, Udine, 1997, p. 899-902
Vedere anche : L'Encyclopédie Mariale