Qualche manciata di anni fa, mentre stavo guidando per andare a stappare lo champagne in onore di un film che avrei dovuto realizzare, ebbi un incidente. Fu seguito da un’ EMI (esperienza di morte imminente)...Tra la vita e la morte, feci esperienza dell’amore imminente del Padre, attraverso il Sacro Cuore di suo Figlio. Inutile precisare come questo incontro, non “di terzo tipo”, ma dell’unico Dio, mi abbia marchiata a vita...La pessima alunna che ero (è sempre il caso perché la conversione è in gioco fino alla fine) fu costretta a cambiare un po’ i suoi piani (Deo gratias). Contro ogni aspettativa, il primo « grande fascicolo » che l’Altissimo tratto’ nella mia povera umanità si chiamava Maria, « Lei », la Nazarena. Benché fossi cattolica praticante, ero « fredda » nei confronti della Madre del Salvatore : aveva fatto il suo lavoro...Fu in quell’occasione che « Lui », il Nazareno, mi diede una bella lavata di testa spirituale !
Qualche manciata di anni fa, poco più’ di 2000 anni, quando Satana già era « il principe di questo mondo » (Gv, 12) e che gli uomini, ieri come oggi, battevano in ritirata davanti al pensiero unico, una piccola Nazarena sulla quindicina disse « sì’ » a colui che ella amava sopra ogni cose : Dio. Il suo Dio. Il nostro...Passo’ il resto della sua vita a dire « si’ ». Maria, Immacolata, concepita e rimasta senza peccato. Nessuno. Liberamente. Lei, una figlia di Eva come noi. Una vita consumata ad amare e a dire « sì’ » al suo Signore e suo Dio. L’Avversario, sempre lo stesso, il demone, fece piovere sulla « piena di grazia » una pioggia di tentazioni all’altezza delle grazie ricevute. Senza successo, perché Maria amo’ Dio sopra ogni altra cosa. Piu’ di se stessa, del suo agio, del suo casto sposo : Giuseppe, un sant’uomo. Un avventuriero di Dio, ben lontano dall’immagine del santo impolverato e inerte che tiriamo fuori una volta all’anno per il presepe. Questo dirigente d’impresa divina “è stato al gioco dell’amore” fino alla fine con la sua sposa e Gesù’, « la promessa fatta a Israele » e a tutti noi (Lc, 2) : « Oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. »
Un giorno, un certo nazareno ha detto (Mt, 7) : « Li riconoscerete dai loro frutti. Si raccoglie forse uva dalle spine, o fichi dai rovi ? Così ogni albero buono produce frutti buoni e ogni albero cattivo produce frutti cattivi; un albero buono non può produrre frutti cattivi, né un albero cattivo produrre frutti buoni. » Il frutto di Maria si chiama Gesù’, « Dio salva »...no comment. Ma porta anche il nome dell'Emmanuele, « Dio è con noi ». Che colei che ha desiderato più’ di ogni altra cosa la venuta del Salvatore ci comunichi oggi il suo desiderio ardente del suo ritorno glorioso, perché « sia santificato il Suo nome, venga il Suo regno, sia fatta la Sua volontà, come in Cielo così’ in Terra... »
Cari Pietro, Paolo, Giovanni, Natalie e gli altri, se Maria non avesse detto « sì’ » al Signore, staremmo ancora aspettando il Messia. « Maria, tu sei benedetta fra le donne e benedetto è il frutto del tuo ventre, Gesù’. »
Natalie Saracco, realizzatrice e scrittrice, “piaga” davanti al Padre Eterno, ma “profonda-demente” innamorata di Lui e di Maria.
Autrice dell’opera « Aux âmes citoyens ! » (lett. « Alle anime, cittadini ! »*) [Collegamento perso]
*gioco di parole con l’inno francese “Aux armes, citoyens !” (“Alle armi, cittadini !)