Ho potuto riguardare qualche mese fa un video dei miei due figli maggiori di quando avevano due e tre anni, che avevo fatto durante la preghiera della sera...La fierezza della più’ grande e lo sbalordimento divertito della più’ giovane che recitava l’Ave Maria, il tutto con le loro voci da bebé, mi hanno ricordato quel momento di pura felicità famigliare, ma anche di grazia divina.
Credo che siamo tutti dei bambini davanti alla Santa Vergine.
Quando prego, c’è sempre una preghiera rivolta a Maria. Ma ammetto che non prego con la costanza che vorrei…
Scusa Signore...Spesso, quando sono nervoso o angosciato, provo a dire velocemente qualche Ave Maria. Fino a oggi ha funzionato per lo stress del decollo (eh già, ho paura dell’aereo). E per i momenti in cui mi inalbero, mi aiuta ancora, ma ahimé, a volta l’orgoglio vince…
Conosco tre versioni cantate dell’Ave Maria. Due sono magnifiche e sono ritmate dai passi verso Chartres o Conques*. Il piccolo miracolo della bella vibrazione prodotta dalla moltitudine di voci, anche poco allenate, nel momento del « frutto del tuo seno » non finisce mai di stupirmi. Penso anche alle processioni di Lourdes scolpite nella memoria.
Alla fine della nostra messa di matrimonio, abbiamo cantato Chez nous soyez reine (“Presso di noi sii Regina”). Mi piace molto questo canto, che esprime bene l’onnipresenza di Maria in Francia. Maria è la nostra Regina, regna sui santi, le sante e gli angeli, ai piedi del nostro Signore.
*(la prima, città dell’Eure-et-Loir, la seconda dell’Aveyron, rispettivamente nel Nord-Ovest e nel Sud-Ovest della Francia)
Charles Beigbeder, imprenditore