Il nostro legame con la Vergine Maria non è astratto. Non può esserlo perché è in lei che Dio si è incarnato. Il miracolo di Nazareth si riproduce, in un certo senso, quando ella ci insegna ad accogliere Gesù.
Ognuno ha la sua propria « storia mariana » che spesso è legata a cose molto concrete : dei luoghi di pellegrinaggio, delle celebrazioni liturgiche, degli avvenimenti, delle immagini. Personalmente ho imparato molto guardando le vetrate che la rappresentano. Penso ad una vetrata eccezionale, troppo poco conosciuta, ed a mio parere la più bella, quella della chiesa della Trinità, a Vandôme, in Francia. Ella è maestosa ma di una maestosità per niente pesante : ella sembra essere attirata verso il Cielo. Come una Regina, è seduta in trono o piuttosto, si offre come trono per il Bambino Gesù che porte sulle ginocchia. La Regina è anche l’umile serva del Signore. Ella è il trono della Saggezza.
Le vetrate sono come delle parabole. Quando il sole attraversa un vetro ne rivela la bellezza. Non sopraffà i colori anzi, permette ai pigmenti del vetro di offrirsi in tutta la loro potenzialità. La sua luce rende vivaci e perfino vibranti i colori. La materia è come trasfigurata. Accade lo stesso quando tutto il nostro essere si espone alla Luce di Dio. È perfettamente quello che è successo, ed anche in modo unico, in Maria, colei che la chiesa designa giustamente come l’Immacolata. È per questo che la liturgia si compiace nel parlare della sua bellezza. Come anche le vetrate de medioevo o le sculture.
Infine, ciò che contraddistingue la bellezza di Maria, è che lei vuole condividerla. Non ne fa un privilegio personale che la terrebbe appartata. E’ per questo che lei intercede per noi, ci conduce, ci accompagna nel nostro cammino terrestre. Ed é per questo che mi piace contemplarla sulla vetrata della Trinità.
Guardandoti, Vergine Maria, bella santa e gioiosa, io vedo ció a cui Dio ci chiama.
Père Henri de l’Eprevier
Prêtre du diocèse de Paris, membre de la Communauté Aïn-Karem, curé de la paroisse Sainte-Anne de la Butte-aux-Cailles (Paris13e)