La Salvezza, spiega sant’Ireneo, è il ponte che fa abbassare Dio fino a farsi uomo e che trasporta l’uomo a Dio.
Il Cristo è l’essere proprio della Salvezza, perché si è fatto uomo (Dio si fa uomo perché l’uomo diventi Dio). Visto che è Dio, ha il potere de salvare e salva, divinizza ; in qualità d’uomo, comunica agli altri uomini la Salvezza, ovvero la divinizzazione.
Maria, la Vergine-Madre, è quindi il fondamento storico che garantisce che la Salvezza si compia per davvero.
Vera Madre, garantisce che Dio ha assunto pienamente l’essenza dell’uomo, fino a diventare « Figlio dell’uomo», quindi siamo salvati ;
Vergine divinamente feconda, garantisce che Dio è davvero nato da lei, e in seguito che ha vero potere salvifico.
Professare la maternità verginale vuol dire quindi accogliere il Cristo come « Emanuele della Vergine », ovvero come Salvatore. Ecco perché la maternità verginale costituisce un articolo fondamentale della fede e la condizione indispensabile per partecipare alla Salvezza :
« Quelli che lo dicono soltanto un puro uomo, nato da Giuseppe, muoiono perché rimangono nella schiavitù dell'antica disobbedienza, non volendosi mescolare al Verbo di Dio Padre né ricevere dal Figlio la liberazione, come Egli stesso disse: 'Se il Figlio vi avrà liberato, veramente sarete liberi'. Negando infatti l'Emmanuele che è nato dalla Vergine, si privano del suo dono, che è la vita eterna; e non accogliendo il Verbo elargitore di incorruzione, restano nella carne mortale e sono tributari della morte, perché non ricevono l’antidoto della vita. » (Sant’Ireneo, Contro le eresie III, 19,1)