Sant’Antonio da Padova (1195-1231) inizia le lodi a Maria con l’elogio spontaneo ed entusiasta di una donna del popolo nelle grazie di Gesù, che libera i posseduti controllati dagli spiriti maligni.
« Fortunato ! Davvero fortunato il ventre che ha meritato di portare per nove mesi il Bene, il Bene sovrano, la felicità degli angeli e del Signore dell’universo » (Sermone di lode della Beata Vergine Maria).
Sant’Antonio dedicò sette Sermoni alla Vergine, per celebrare la sua lode e le feste della Natività, dell’Annunciazione, della Purificazione e dell’Assunzione. Cresciuto all’ombra della cattedrale di Lisbona dedicata alla Vergine – fu in questa chiesa che imparò, da bambino, i primi rudimenti del sapere (Rigaldina X, 45) – e poi seguì con assiduità la tradizione dei Padri della Chiesa, mantenendo una devozione filiale per la Vergine Maria, al centro dei suoi Sermoni che fanno eco ai più bei versi del Cantico dei Cantici :
- « Com’è dolce la tua voce…» (II, 14)
- « Tu sei bella, amica mia, soave e leggiadra come Gerusalemme ... » (VI, 3)
- « Quanto sono soavi le tue carezze,
quanto più deliziose del vino le tue carezze. L'odore dei tuoi profumi sorpassa tutti gli aromi.
Le tue labbra stillano miele, c'è miele e latte sotto la tua lingua. » (IV, 10-11)
-«Mettimi come sigillo sul tuo cuore,
come sigillo sul tuo braccio;
perché forte come la morte è l'amore » (VIII, 6)
- « Il Figlio ha incoronato oggi sua Madre con il diadema della gloria celeste », scrive Antonio per la festa dell’Assunzione.
Estratto della Novena a Sant’Antonio da Padova (giorno 9) redatta dall’Associazione Maria di Nazareth da Frate Valentin Strappazzon, autore di Pregare con Sant’Antonio, Editions franciscaines, Parigi, 2012.