Quel giorno di febbraio del 1823, in pieno inverno, il fondatore dei Fratelli maristi aveva deciso di andare con frate Stanislas a trovare un altro frate gravemente malato, a Bourg-Argental (nel centro della Francia). Avevano percorso a piedi i 25 km che li separavano. Partiti di buon mattino, arrivarono verso mezzogiorno. Dopo il pasto, « nonostante fosse tardi e facesse brutto tempo », decisero di ripartire la sera stessa.
Iniziò così la lunga camminata in piena notte, durata diverse ore, nella tempesta. Frate Stanislas si sentiva così stanco che il padre dovette prenderlo sottobraccio per sostenerlo. Tuttavia, anche quest’ultimo fu colto dal freddo e la neve lo soffocava. Fu quindi costretto a fermarsi, sentendosi cedere.
Il padre cadde in ginocchio. Dalla sua bocca se ne uscì una preghiera: « Ricordati, o piissima Vergine Maria, che non si è mai udito al mondo che alcuno sia ricorso alla tua protezione, abbia implorato il tuo aiuto, abbia chiesto il tuo soccorso, e sia stato abbandonato… »
Si rialzarono a fatica, fecero qualche passo, sostenendosi l’uno all’altro. Nello stesso istante un uomo, Joseph Donnet, aveva appena fatto il giro di casa sua con una lanterna in mano per andare a riempire le mangiatoie. Nonostante la luce fosse molto flebile, i due viaggiatori riuscirono a scorgerla. Erano salvi !
Entrarono in una fattoria accogliente. Completamente intirizziti dal freddo, non ebbero nemmeno la forza di togliersi le scarpe. Una giovane donna li aiuterà a farlo. Si ristorarono. Frate Stanislas era in stato di shock, quasi sul punto di delirare. Solo padre Champagnat mostrò qualche segno di recupero. Intonò un cantico di rendimento di grazie e recitò in famiglia la preghiera della sera. Al padre fu dato l’unico letto della casa. La famiglia Donnet passò la notte nel fienile.
Al mattino presto, padre Champagnat e frate Stanislas si rimisero in cammino.
Estratto e tradotto da : San Marcellino sfuggi’ alla morte - Leprogres