Costruita nel 1999 da padre Cesare Pesce, missionario delle Pontificie Opere Missionarie, la chiesa del santuario consacrato alla Vergine di Pompei a Raja Rāmpur, nella periferia di Dinājpur in Bangladesh, accoglie più di 5.000 pellegrini ogni settimana: persone di qualsiasi livello culturale e formazione, di ogni credo politico e religioso.
«La devozione dei bengalesi, cattolici e musulmani, per la Vergine Maria è aumentata con il passare del tempo», afferma padre Pesce. «La Vergine Maria può appianare le difficoltà e gli ostacoli posti dagli uomini.»
Padre Pesce racconta che questo santuario è stato fortemente voluto dal vescovo locale come «oasi spirituale dei pellegrini che cercano conforto e pace nei momenti più difficili della loro vita e per ringraziare per le grazie ricevute.»
I cattolici del Bangladesh non costituiscono più dello 0,2% della popolazione. Oggi il loro numero è salito: rispetto alle quattro diocesi che contava la Chiesa durante la visita di Giovanni Paolo II nel 1986, al momento la Chiesa ne conta otto e un numero più elevato di battezzati e di sacerdoti, nonché di religiosi e vescovi locali, oltre a un cardinale, l’arcivescovo di Dacca, Patrick D’Rozario.
Il Bangladesh resta il quarto Paese al mondo per l’elevato numero di fedeli musulmani (130 milioni). Di recente, papa Francesco vi si è recato in visita, dal 30 novembre al 2 dicembre scorsi.
Marina Droujinina
Tradotto dal francese. Fonte: Zenit