8 dicembre – Immacolata Concezione – Consacrazione di Haiti alla Madonna del Perpetuo Soccorso (1942)

Come Satana fu obbligato ad ammettere l’Immacolata Concezione di Maria

L’8 dicembre 1854 papa Pio IX promulgò il dogma dell’Immacolata Concezione di Maria. Il 25 marzo 1858, nella festa dell’Incarnazione del Verbo, la Santissima Vergine apparve a Lourdes a Santa Bernadette e confermò il dogma dicendo: «Sono l’Immacolata Concezione».

Già trent’anni prima, però, un altro fatto soprannaturale e sorprendente aveva confermato l’Immacolata Concezione della Vergine Madre di Dio, e a confessarla era stato qualcuno da cui non ce lo saremmo mai aspettato: il diavolo! L’episodio è stato riferito da padre Gabriele Amorth (1925-2016), l’esorcista più famoso del mondo e autore di numerose opere sull’esorcismo e la figura del diavolo.

Era il 1823 ad Ariano Irpino (provincia di Avellino). Il diavolo aveva posseduto un giovane analfabeta di appena 12 anni. Fu stato chiesto a due importanti religiosi domenicani, padre Gassiti e padre Pignataro, entrambi autorizzati dal vescovo a compiere esorcismi, di intervenire sul ragazzo per “spossessarlo”. I sacerdoti fecero una serie di domande al diavolo, tra le quali una sull’Immacolata Concezione. Il diavolo confessò che la Vergine di Nazareth non era mai stata sotto il suo potere, perché era stata concepita “piena di grazia” e tutta di Dio.

Il diavolo, si sa, è un bugiardo, considerato il “padre della menzogna”, ma può essere obbligato nell’esorcismo a dire la verità, anche in materia di fede. È così che i due sacerdoti esorcisti lo costrinsero a dimostrare che Maria è Immacolata e a farlo sotto forma di versi. Umiliato, Satana si vide costretto in nome di Cristo a cantare la gloria di Maria e della sua Immacolata Concezione, e lo fece mediante un sonetto perfetto a livello di costruzione e di teologia:

«Vera Madre son Io d’un Dio che è Figlio e son figlia di Lui, benché sua Madre; ab aeterno nacqu’Egli ed è mio Figlio, in tempo Io nacqui e pur gli sono Madre. Egli è mio creator ed è mio Figlio, son Io sua creatura e gli son Madre; fu prodigo divin l’esser mio Figlio un Dio eterno, e Me d’aver per Madre. L’esser quasi è comun tra Madre e Figlio perché l’esser dal Figlio ebbe la Madre, e l’esser dalla Madre ebbe anche il Figlio. Or, se l’esser dal Figlio ebbe la Madre, o s’ha da dir che fu macchiato il Figlio, o senza macchia s’ha da dir la Madre.»

Si narra che papa Pio IX si commosse molto quando gli fu letto questo sonetto, subito dopo aver proclamato il dogma dell’Immacolata Concezione. 

Traduzione dal francese. Fonte: Aleteia 

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