“È proprio dell’amore ripetersi col ritmo delle parole semplici e calde. Quindi, se tu senti il bisogno di nutrire la tua preghiera con testi biblici fa' pure, però se t'accorgi che tornando dal lavoro ti trovi bene e in pace nel prendere in mano il rosario e diffonderti in una preghiera ritmica e iterativa sii contento.
E ricordalo: se riesci a dir tutto il rosario senza preoccuparti di pensare, ma solo contento di stare in pace con la Madre di Gesù, sii felice, perché certamente sei sotto l'azione dello Spirito e questo è ciò che conta quando si prega.
Per chi non capisce niente della vita spirituale il rosario è sinonimo di una preghiera retorica, stupida, inutile. Per chi è ‘spirituale’, per chi è arrivato avanti nel cammino della preghiera, il rosario è il modo più semplice per aiutarsi a vivere la preghiera in modo concreto e prolungato. Non temo nell'affermare che chi ama questo tipo di preghiera e si trova a suo agio nel dire il rosario è un contemplativo o certamente sulla via della contemplazione. Quindi: attenti nel parlar male di cose che non si conoscono.”
Carlo Carretto (scrittore italiano, 1910-1988)
Tratto dal suo libro "Beata te che hai creduto"