Nella sua grande saggezza la Chiesa, esperta in umanità, offre ai suoi fedeli parole di grande fiducia per l’ora decisiva (« Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi nell’ora della nostra morte... »). Ma non preghiamo la Vergine come un ritorno nostalgico verso l’infanzia. Al contrario, è come una proiezione verso un avvenire in cui sappiamo che nostra Madre ci precede e ci attende.
Se preghiamo Maria nell’ora della nostra morte è anche perché lei sola, dal giorno della sua Assunzione, ha raggiunto, nella gloria dei cieli, di corpo e anima, suo Figlio Gesù. In modo che è lei stessa che ci accoglie come una buona « padrona di casa », in Paradiso.
Maria ha compiuto interamente il corso di una destinata umana. Ci precede, ci aspetta, ci accoglierà, speriamo. Per questo la liturgia la definisce « Porta del cielo sempre aperta » e ci supplica di mirare la stella per raggiungere il porto d’ogni felicità.
Padre Guillaume de Menthière
Tratto dal libro Je vous salue Marie, Paris 2000