Papa Leone XIII è noto per il suo impegno per lo sviluppo della dottrina sociale della Chiesa, ma in pochi ricordano ancora che veniva chiamato anche il papa del Rosario. In un’epoca “in cui tutti i mali si accumulavano per schiacciare la Chiesa sotto i loro piedi”, Leone XIII elabora l’idea e il progetto di ricorrere allo strumento che in passato aveva già dato dimostrazione della propria efficacia. Decide dunque di raccomandare di nuovo la recita del Rosario di san Domenico e di san Pio V.
Ecco perché nella sua enciclica dell’1 settembre 1883 (Supremi Apostolus Officio) Leone XIII scrive: “Decretiamo pertanto e comandiamo che in questo stesso anno la solennità della Madonna del Rosario sia celebrata con speciale devozione e splendore di culto in tutto il mondo cattolico, e che dal primo giorno del prossimo ottobre sino al due del successivo novembre in tutte le Chiese parrocchiali del mondo e, se gli Ordinari dei luoghi lo riterranno utile e opportuno, anche in altre Chiese e Oratori dedicati alla Madre di Dio, si recitino devotamente almeno cinque decine del Rosario, con l’aggiunta delle Litanie Lauretane”.
Il 20 agosto 1885 un decreto della Sacra Congregazione dei Riti ordina di continuare ogni anno allo stesso modo “finché durerà questo stato di cose, così triste per la Chiesa e per gli affari pubblici.”
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