Giuseppe faceva frequenti soste alla fine del viaggio, perché la Santa Vergine era sempre più stanca. A sette leghe da Betlemme, Maria e Giuseppe chiesero ospitalità a un pastore, che accolse gentilmente i viaggiatori, si dimostrò cortese e pieno di premure verso di loro. Li fece entrare in una comoda sala ed ordinò che si avesse cura del loro asino.
Un servo condusse Giuseppe al pozzo e gli lavò i piedi, poi gli diede altre vesti mentre puliva il suo abito dalla polvere. Un'ancella rendeva uguali servizi a Maria. In questo luogo la santa Coppia mangiò e trascorse la notte. La consorte del padrone aveva un carattere assai stravagante, viveva isolata in una camera. Era ancor giovane e di mentalità vana, perciò avendo veduto di nascosto i due viaggiatori, fu gelo sa della bellezza di Maria.
Non volle che si fermasse a lungo o partorisse in casa sua, così fece di tutto affinché i santi Viaggiatori ripartissero il giorno seguente.
Questa è la stessa donna che trent'anni dopo, l'11 ottobre, fu trovata da Gesù cieca e deforme; Egli la guarì dopo averla ammonita per la sua vanità e la sua inospitalità.
Anne Catherine Emmerich
Le visioni, Volume 1, cap III, paragrafo 57